Mi sono presa il mio tempo.

E niente.

Tutta la vita è un cliché e io rivivo sempre ed eternamente le stesse situazioni. È passato un po’ di tempo da quando ho scritto l’ultimo articolo, è passata una vita in realtà.

Ho perso la mia persona, Trump è diventato presidente degli USA, ho un lavoro nuovo, il mio ragazzo ha deciso di voler condividere due cuori (i nostri) e una capanna (la sua). Un respiro profondo per non impazzire.

E questa mia piccola creatura che mi permetteva di svuotare la testa finito un libro senza perderne la memoria è finito in un angolo, nel recesso più buio della mia mente ma mai dimenticato. Ed oggi eccomi qui.

A darmi spiegazioni, a trovate scuse, ad annaspare alla ricerca di una buona motivazione.

La realtà è che sono finita qui senza sapere nemmeno di voler scrivere. E sono qui con una voglia matta di rendere onore a chi il giorno del suo compleanno mi ha lasciata come la più grande delle Dive. Ne voglio scrivere a distanza di anni, affinchè il ricordo non sia intriso di tristezza ma effuso di amore e tenerezza. Un po’ di distanza dal dolore, quello vero.


14-04-1930 • 14-04-2016

A Lei che mi ha regalato il suo amore prezioso e raro sotto forma di cure, premure, carezze.

A Lei che mi ha voluta guerriera, mai uno sconto, mai un’osservazione mancata, mai un giorno senza critica. Migliorarsi sempre.

A Lei che mi ha cresciuta ma che troppo presto ha visto la vita fare man bassa a mescolare il mazzo di carte: tanti anni a prendermi cura di Lei. Sono nata Nipote, sono stata Sorella e sono finita Mamma.

A Lei che parlava bene di me solo in presenza di altri. Noi certe cose non avevamo nemmeno bisogno di dircele, le sapevamo e basta.

A Lei che mi manca come l’aria, che nonostante siano passati quasi 2 anni continua ad essere con me, nella mia testa, nei miei occhi ma soprattutto nel mio cuore. E nelle mie orecchie, non abbiamo mai smesso di parlarci e discutere e litigare.

A Lei potrei dedicare un libro intero, potrei continuare a scrivere fino ad aver esaurito tutte le parole e non ne sarei comunque soddisfatta. Quindi voglio chiudere così.

“[…] certo che ti farò del male. Certo che me ne farai. Certo che ce ne faremo. Ma questa è la condizione stessa dell’esistenza. Farsi primavera significa accettare il rischio dell’ inverno. Farsi Presenza, significa accettare il rischio dell’ Assenza.”

Antoine de SaintExupéry, tratto da “Il piccolo principe”


Ciao Nonna Franci.

Ho imparato dalla tua presenza costante, continuo a imparare dalla tua assenza.

Tua nipote.

I.


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